Alcuni film non ci abbandonano, entrano lentamente in noi, ci consentono illuminazioni inattese, improvvisi salti temporali − anche nel futuro, momento di cui dimentichiamo la pura vitalità, le immense potenzialità, vinti dall'inerzia e dal culto seducente dei ricordi.
(Immagine tratta da Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera, di Kim Ki-duk)