Nel cuore dell'Haut-Marais si cela una piccola via privata dall'aspetto bucolico chiamata Passage de l'Ancre. Ci si può accedere attraverso due ingressi opposti, situati l'uno al 30 di Rue de Turbigo e l'altro al 223 di Rue Saint-Martin, dietro un pesante portone d'ingresso (quasi sempre chiuso).
In questo vicolo dalla pavimentazione acciottolata, lungo poco più di cinquanta metri, si trovano ateliers e piccole boutiques. Le vetrine colorate, sormontate da vecchie insegne pittoresche, sono impreziosite da una quantità impressionante di piante e fiori in vaso. Non passa inosservata la Pep's Maison, specializzata nella riparazione e vendita di ombrelli. A un primo sguardo, il Passage de l'Ancre sembra un angusto angolo di campagna che non ti aspetteresti di trovare nel dedalo di strade strette e affollate che costituisce il troisième arrondissement.
In un grazioso appartamentino organizzato su due piani, situato all'inizio del passaggio, soggiornai nell'ottobre di qualche anno fa. Dall'ingresso situato al livello strada una scala a chiocciola conduceva al piano superiore. Qui si trovava un salottino provvisto di divano letto, tavolo e angolo cottura. Nascosto in quel piccolo rifugio segreto, riparato dai rumori e dal traffico parigino, mi sentivo protetto, al sicuro dagli sguardi indiscreti del mondo. Nel ventre accogliente del Marais avrei voluto scomparire e, giuro, per un momento ci pensai sul serio.
Il Passage de l'Ancre prese forma intorno al 1637 allorché Nicolas Sauvage decise di insediarvi un'attività di noleggio di carrozze aperta tutti i giorni, ventiquattro ore su ventiquattro. Esso fungeva sia da rimessa per le vetture che da magazzino. Quando l'impresa fallì, nel 1785, il vicolo venne suddiviso in più lotti dove si stabilirono alcuni artigiani. Fu aperta anche una locanda, l'Auberge de l'Ancre, chiamata così in riferimento agli anni che il gestore aveva trascorso sui galeoni della marina francese. Dall'insegna raffigurante un'àncora il passaggio prese il nome: Passage de l'Ancre-Royale. Divenne poi Passage de l'Ancre-National dopo la rivoluzione del 1789, per eliminare ogni riferimento alla monarchia, e infine, più brevemente, Passage de l'Ancre.
È così che lo conobbi e presi a frequentarlo per alcuni giorni che oso definire felici. Di quella felicità che sperimenti non più di quattro o cinque volte nella vita ma che ti segna per sempre.
(Fotografie prese il 28 ottobre 2015 e il 18 febbraio 2017)
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