Persone sconosciute, individui anonimi, gente mai vista prima. Facce in cui ti imbatti, che ti oltrepassano, allontanandosi senza degnarti.
Come a volte succede quando qualcuno ti presenta una donna: le stringi la mano ma non cogli lo sguardo che tiene fermo e rigido davanti a sé, a debita distanza, inaccessibile.
Così gli abitanti del genere umano si incontrano e subito si dimenticano. Svaniscono dai pensieri, frettolosamente, senza porre attenzione. Lasciano un buco in memoria riempito da altre sparizioni.
Come la stessa donna di prima che, dopo le formalità di rito, ritorna immediatamente estranea. Se la rivedi succede così, per caso, e non senti il bisogno o l'urgenza di ricordarle chi sei. Non hai neppure il tempo di memorizzarne le sembianze che la sua schiena si volta indifferente, seguendo il flusso opaco degli accadimenti.
Per gli sconosciuti che se ne vanno non conosco una sola parola, se mai ne esistesse una, né valgono un cenno di saluto. Il loro corpo si trascina fuori dalla portata visiva, lontano, sempre più lontano, verso un altrove indistinto, fino a scomparire nell'inesistenza. Ovunque o da nessuna parte.