[...] Nulla è eterno. La preziosità dell’attimo che abbiamo il dono di vivere va perciò colta e custodita con gratitudine. Bisogna avere la consapevolezza della vacuità delle cose, ma non in senso nichilista. Al contrario: essendo le esperienze e le persone amate fuggevoli, proprio per questo motivo possiedono un valore inestimabile nel tempo presente.
Il riconoscimento di questa finitezza, del dolore, della morte, devono portarci ad avere più comprensione (per noi stessi e per il prossimo) e più umanità.
(20 ottobre 2021, corrispondenza privata)