Elena (dialoghetto morale)

Elena tiene il giornale aperto davanti a sé. Le notizie non sono buone: la curva dei contagi sta risalendo un po' ovunque, aumenta il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Permane la preoccupazione a proposito della nuova variante, di cui si sta valutando in questi giorni il rischio epidemiologico. Intanto i no-vax continuano a manifestare con la consueta protervia, sebbene in numero più esiguo rispetto al recente passato. Scemate le proteste riguardanti il green pass, è cominciata ora la diatriba sull'opportunità o meno di immunizzare i bambini tra i cinque e gli undici anni.

<< Eppure ci vuole niente a capirlo. >>, chioso. << Il virus circola soprattutto tra i non vaccinati che, oltre a contagiarsi, infettano chi sta loro intorno. Anziani, persone fragili… >>

<< La salute è un bene supremo che va tutelato in ogni maniera >>, asserisce lei.

<< Nessuno vive solo, diceva Lewin: siamo parte di una comunità, viviamo in relazione, connessi con gli altri. Le scelte che facciamo, le decisioni che prendiamo possono avere delle conseguenze sociali anche importanti. Per Aristotele la società veniva addirittura prima dell'individuo. >>

Elena sospira senza staccare gli occhi dal giornale: << La pandemia ha avuto effetti deleteri sulle capacità di dialogo tra noi esseri umani. Sono tutti molto pronti a rivendicare i propri diritti (o presunti tali), senza minimamente considerare quelli del prossimo. Per non dire incapaci di riflettere su ciò che ne potrebbe conseguire. >>

Annuisco.

<< Riguardo a ciò che accade intorno a noi <<, prosegue levando lo sguardo, << provo, da un po' di tempo, una strana stanchezza di vivere che mi porta ad isolarmi. Cosa che non è da me, come ben sai... Non mi riconosco e mi allontano da modi di essere che non mi appartengono e mi intimoriscono. >>

Capisco ciò che intende, provo anch'io sensazioni simili. << La mia non è propriamente stanchezza... la definirei piuttosto come delusione. Una delusione che deriva dagli atteggiamenti e dai comportamenti delle persone con cui ho a che fare, direttamente o indirettamente. Ma anche della gente più in generale: i negazionisti a oltranza, i fascioleghisti, i paranoici complottisti... Non ne posso più. A volte mi sento circondato dalla stupidità collettiva e non so come sottrarmi. >>

<< Il Covid ha in qualche modo alzato una barricata, o scavato un fossato, tra le persone di buon senso e gli stupidi tout-court. >>

<< Non che io mi percepisca migliore degli altri, beninteso >>, dico con un sorriso, << però non riesco più a riconoscermi in una parte della società in cui vivo. E questo fa sì che, come te, io tenda a isolarmi. Ma forse sono solo i prodromi di una incipiente vecchiaia… >>.

Elena mi dà un buffetto sulla guancia: << Temo che non sia solo questo, >>