Ritrovare Pedrito di tanto in tanto fa piacere e conforta. Il suo marchio d'autore sta nella capacità di mettere sullo schermo con delicata empatia la vitalità e la solidarietà femminile, proprie di chi non si arrende. Le vicende private delle due protagoniste si intrecciano con la storia collettiva della Spagna franchista, come in una grande famiglia allargata e intergenerazionale. Lo stile narrativo di Pedrito è diventato piano e fluviale: per arrivare al cuore e alla testa dello spettatore non ricorre più a certe stravaganze passate.
Madres Paralelas, di Pedro Almodóvar, con Penélope Cruz, Milena Smit, Aitana Sánchez-Gijón, Rossy de Palma (Spagna, 2021, 120'). In visione su Sky
Vedi Freaks Out e pensi a Tim Burton, a Emir Kusturica, a Quentin Tarantino, persino a Chaplin e a Spielberg. Mainetti non si perita di rifarsi ad autori eccellenti ma il suo cinema riesce ad essere qualcosa di diverso. Il suo è un grande merito, com'è un grande merito sondare generi che (compreso il precedente Lo chiamavano Jeeg Robot) non sono correntemente praticati in Italia. Freaks Out è, per l'appunto, una favola distopica: quattro fenomeni da baraccone dotati di poteri soprannaturali sconfiggono i nazisti che hanno occupato Roma durante la IIGM. Mainetti innesca un cortocircuito spaziotemporale che, se lo spettatore sospende l'incredulità e si lascia trasportare dalla storia, funziona a meraviglia. Soltanto la traiettoria eccentrica che la fantasia percorre può disinnescare l'orrore della realtà.
Freaks Out, di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi (Italia, 2021, 141'). In visione su Sky
Che dire... CODA (Child Of Deaf Adult) è il classico film che piace tanto al pubblico americano: piacevolmente convenzionale, fintamente trasgressivo, provvisto di morale confortante. Feel-good movie. Si rifà al genere "è nata una stella", quindi contiene tutto quello che di buono lo spettatore medio si aspetta. Curiosamente, il tema della sordità è stato affrontato più volte dal cinema USA negli ultimi anni - Audible e The Sound Of Metal, ad esempio, di gran lunga più significativi.
CODA - I segni del cuore, di Sian Heder, con Emilia Jones, Marlee Matlin, Troy Kotsur, Daniel Durant (USA/Fra, 2021, 111'). In visione su Sky
Non c'è niente da fare: il fantasy mi sta indigesto come un polpettone, di quelli che si mangiano negli ospedali. Dune non fa eccezione, sebbene al posto di comando sieda Denis Villeneuve che è uno dei registi che preferisco. Le vicende del pianeta Arrakis e dell'erede predestinato di casa Atreides mi hanno lasciato del tutto indifferente. Com'era prevedibile, il film si è portato via una vagonata di Oscar. D'altra parte era già previsto un sequel, che mi perderò con vero piacere come i libri di Tolkien e la saga di Star Wars.
Dune, di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Javer Bardem (USA, 2021, 155'). In visione su Sky
Ci sono film che strappano con precisione chirurgica il velo di Maya che offusca le nostre pupille, svelandoci la parte più intima di cui l'Io è costituito. Drive My Car è uno di questi straordinari film, che straziano l'anima ma sanno anche guarirla.
Drive My Car (Doraibu mai kā), di Ryûsuke Hamaguchi, con Hidetoshi Nishijima, Toko Miura, Reika Kirishima, Masaki Okada (Giappone, 2021, 179'). In visione su Sky
Ultimi commenti