“Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Lc 10, 27)
Preti e catechisti poco preparati chiosano sempre la prima parte del passo evangelico, "amerai il prossimo tuo", perdendosi in noiosissime tirate pseudomoralistiche. Il Signore che pronunciò questa frase, però, precisò debitamente "come te stesso". È quel come te stesso a dare senso e significato al precetto: se ti vuoi bene, vuoi bene di conseguenza al prossimo. È necessario imparare a coltivare un sano amor proprio, prendersi cura di sé in modo naturale e spontaneo, al fine di mantenere la salute emotiva. Non si tratta però di un benessere esclusivo, egoriferito: volersi bene è la premessa per relazionarsi in maniera autentica e gratificante, considerando gli altri così come consideriamo noi stessi.