Ho annotato un passo dell'intervista rilasciata da Massimo Recalcati a Riccardo Mazzeo per ilquotidiano.it. Avrei voluto pubblicarlo sul blog nei giorni intorno al mio compleanno, lo faccio ora apportando qualche piccola modifica personale al testo.
« Tutto quello che ho perduto, i miei maestri, gli amici che hanno tradito, gli amori che mi hanno abbandonato o che ho distrutto o che mi hanno abbandonato perché ho distrutto, i grandi ideali della mia giovinezza, le letture che mi hanno formato, i ricordi lontani della mia infanzia, i profumi, i colori [...], ma anche le mattine, le sere, il suono del mare e quello della pioggia che batteva sul tetto [...], i suoi occhi azzurri su di me, il suo bacio di addio, la prima notte dell’amore, la sabbia sotto i piedi, la prima volta che ho visto Parigi, il suo profumo di mimosa, la ferita al cuore, il suo atroce tradimento… Tutto resta con me. Tutto è morto ma resta ancora vivo in me. È morto e vivo insieme. E sono grato a tutto… Vorrei solo poterlo vivere ancora una volta, ancora milioni di volte. Il bene come il male. La gioia come il dolore. Eternamente. Come la luce delle stelle morte. »