Quella sera, quando terminai di raccontare la mia storia clinica, lei fece silenzio, per fare spazio e accogliere dentro sé il peso dell'accaduto.
L'oscurità che intanto era scesa nella stanza protesse il luccicore intinto nei nostri occhi. Sentii il suo respiro caldo sfiorarmi la pelle del viso, quasi fosse un balsamo al miele riparatore e nutriente.
<< Pim, come hanno potuto farti questo... >>. Le nostre labbra arrivarono a toccarsi: << con te, non poteva che essere una questione di cuore. >>