La cena tra colleghi si sta concludendo. Abbiamo divagato su molte questioni, alternando momenti seri ad altri più leggeri, ma i discorsi si sono soffermati soprattutto sui sentimenti. Si è parlato di relazioni d'amore, di coppie felici e di tradimenti. A un certo momento Prisca se ne esce con un'osservazione acuta: << Le coppie clandestine si riconoscono subito. Al ristorante siedono a un tavolo appartato, hanno occhi luminosi, si scambiano sorrisi complici, si danno carezze prolungate sulla guance... Hanno un'aura speciale che non passa inosservata >>.
Quelle parole mi toccano ma cerco di non darlo a intendere: << L'amore clandestino ha una vitalità e una forza insopprimibili. Mi sono chiesto molte volte se sia l'unica forma d'amore possibile >>.
Prisca si lascia sfuggire un mezzo sorriso: << Quella parte di vita segreta, intima, esclusiva, è molto attraente >>. Poi, temendo forse di aver svelato troppo di sé, misura i toni: << Penso però che sia difficile rispondere alla tua riflessione. Gli innamoramenti non sono tutti uguali... >>.
<< Credo che non si possa dare una risposta definitiva >>, aggiungo. << Come non è possibile dire se quella parte segreta che si esprime con riserbo, quel mistero ben custodito che non si mostra, rappresentino un tesoro o piuttosto una condanna >>.