Scrivere i risvolti

Vedere le case

“La cosa che mi piace più di tutte è vedere le case”, dice Nanni Moretti in Caro Diario mentre percorre con la Vespa i quartieri popolari di Roma. “E andando in Vespa mi piace anche fermarmi a guardare gli attici dove mi piacerebbe abitare. Immagino di ristrutturare appartamenti su in alto che vedo dalla strada, ma appartamenti che i proprietari non hanno nessuna intenzione di vendere... Anche quando vado nelle altre città l’unica cosa che mi piace fare è guardare le case. Che bello sarebbe un film fatto solo di case: panoramiche su case...”.

Condivido la stessa passione.

Semplicità complessa

Semplicità complessa. Quella capacità che hanno alcune persone di discorrere brillantemente su qualche amena banalità e poi di essere capaci a cambiare registro, affrontando con altrettanta leggerezza argomenti impegnativi. E viceversa, naturalmente. Sanno stare in chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni, come si suole dire. Mantengono un tono adeguato, interloquendo in modo appropriato senza mai mostrare cadute di stile.

Eh, signora mia...

Mi diverte non capire le cose. Non so di chi o di cosa si stia parlando - non ho afferrato bene, mi sono distratto, oppure arrivo a discorso già iniziato. Non so neanch'io perché lo faccio - forse solo per il gusto di farlo.

Ad ogni modo, sfoderando un'impudenza incosciente, intervengo comunque.

Uso parole generiche, espressioni vaghe, non completo le frasi, condisco la mia esposizione con qualche battuta che vuole essere sagace.

Low profile, insomma.

Basta modulare il volume della voce senza calcare troppo i toni, lasciando intendere senza mai affermare niente di preciso.

Eh, signora mia…

L'interlocutore ascolta con cortese attenzione - forse si chiede "che cavolo sta dicendo questo", oppure si convince che io la sappia davvero lunga…

Chissà. Preferisco non rendermene conto.

L'unico fatto certo è che, nel comportarmi così da cretino, provo un piacere quasi perverso.

Vittime

Se esistono responsabilità nel naufragio di Cutro non vanno certamente addebitate ai migranti che si sono messi in mare. Loro sono le vittime. Sfuggire alla sofferenza e alla disperazione sperando in un futuro migliore non è una colpa.

(photo by Pim. Lampedusa, luglio 2018)

Festival

<< Quindi ha vinto Marco Mengoni... >>, commenta laconicamente Nina. << Non so te, ma quella canzone l'ho trovata banale, melensa >>.

<< L'ho sentita una volta sola e non mi è rimasta particolarmente impressa >>, convengo io. << È un brano costruito ad arte per vincere il Festival ma, per quel che mi riguarda, non ho avvertito emozioni di nota. Mengoni è un artista bravo, serio, niente da dire: però va giù come acqua fresca e non lascia molto >>.

<< Mi scivola addosso... >>.

<< La musica dovrebbe invece rimanerti appiccicata come la cioccolata sulle labbra >>.

Di Laura

Di Laura Antonelli mi ha sempre colpito lo sguardo triste. Lo indossava anche nelle commedie erotiche che interpretava: si spogliava di tutto, spudoratamente, ma non di quello sguardo.

Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America

La figura di Sergio Leone giganteggia accanto a quella di Omero, di Virgilio e Dante. È stato un demiurgo capace di “dare vita a nuovi universi e vedere se funzionano”, come ha detto Lynch, di lavorare sui generi per trasformarli, sostiene Tarantino. "Nei film di John Ford, quando un attore apre una finestra è sempre per guardare l'immenso futuro che ha davanti. Nei miei, invece, quando apre una finestra ha solo paura e il terrore di ricevere una pallottola in mezzo agli occhi".

L'ottimo documentario premiato con il Nastro d'Argento 2023 descrive con esattezza la creatività inesauribile di Leone, arricchendola con le testimonianze di chi ne ha raccolto in varia misura l'eredità: Steven Spielberg, Quentin Tarantino e Martin Scorsese tra gli altri.

Sergio Leone - L'italiano che inventò l'America, di Francesco Zippel (Italia, 2022, 107'). In visione su Sky.

Scatolette

Mi chiedo: esisteranno gli amori che durano una vita intera oppure ad ogni coppia di innamorati spetta una data di scadenza, come fossero scatolette di tonno?

(Scatolette, scatolette...)

Mi piacciono

Mi piacciono le donne scanzonate, tutto qua.

troppo merito

per l'emerito

Rinascimentale

È la notte rinascimentale per eccellenza, l'aria gelida emette botti e scintille. Sono gli ultimi istanti, l'ora sta per essere giocata su tutte le ruote. Ci apprestiamo a compiere un giro di boa immaginario per svoltare buoni propositi e sogni rimasti a metà.

Mi piace quest'atmosfera fasulla in cui tutto appare possibile.

 

(photo by Pim)

Note sparse ai 22 venti

Prendersi cura è un modo di essere.

Chi ama si prende cura e protegge senza che gli venga chiesto nulla. Chi ama c'è, nonostante tutto.

Di certi gesti d'amore resta nell'aria un profumo che si percepisce anche a distanza di tempo.

La geometria solida dei sentimenti.

"Pénélope ne cherche pas un époux, elle veut Ulysse"

Esseri d'acqua e di silenzio, i pesci sanno molte cose.

La natura non giudica.

L'abitudine istintiva alla comprensione.

Comprendere le persone senza usare categorie e stereotipi. Un bel compito.

L'assunto che a ogni reazione corrisponde un'azione rappresenta una scorciatoia mentale che porta invariabilmente a conclusioni errate.

Altrove. Il non qui e il non ora.

Visionari... i manicomi ne sono pieni.

I palloni gonfiati sono fatti per essere presi ben bene a calci.

A quei gran dottori che, per mettermi a tacere, si vantano di avere alle spalle trent'anni di carriera faccio presente che Putin è al potere dal 1999.

A volte reagisco istintivamente, senza riflettere, ma ci prendo, ci prendo. Magari non del tutto, però ci prendo.

Se non posso fare altro, faccio il bravo.

Altro che di tendenza. Certi microcefali da salotto televisivo - che qui non nomino per non contribuire a renderli popolari - andrebbero semplicemente ignorati e lasciati svanire nell'oblio.

L'oggettività non esiste: esiste invece un'onesta soggettività che fa la differenza.

Esistono persone che, come Esaù, barattano i propri diritti per un piatto di minestra di lenticchie.

Non voglio dire che la gente debba pensarla come me, non mi permetterei mai. Mi piacerebbe soltanto che la gente si sforzasse di pensare, cioè che desse radici solide alle proprie idee.

"Go, go, go, said the bird: human kind
Cannot bear very much reality"

Se non resisti non esisti, se non ti opponi sei una nullità, se non ti barrichi non ci sei, se non combatti vali men che zero. Sono esempi di identità che si fonda sulla negatività, quando ci si individua solo attraverso lo scontro con il prossimo.

Sono da commiserare coloro che permettono alla parte cattiva di sé di venire al mondo.

L'aggressività è incontrollabile. Anche quella verbale. Non puoi prevederne il decorso, gli effetti, che talora sono irrimediabili. Per questo la temo. Bisognerebbe che tutti ci pensassimo prima di farsi prendere dall'istinto.

La sensibilità del cacciatore che ha appena sparato alla mamma di Bambi.

"Plus personne ne m'étonne,
J'abandonne,
C'est fini"

Il torto peggiore che possa farmi qualcuno è quello di annoiarmi.

Piove vento
Perdi questo tempo

Altrimenti sei utile come un fiammifero spento.

Preferisco vedere un film che leggere un libro. Per un film bastano due ore.

Mi diverto a raccontare le cose che mi piacciono e mi ispirano anche se non collimano con il gusto popolare.

La creatività ci rende liberi.

La bellezza attrae lo sguardo, in qualunque maniera si declini.

Siamo esseri complessi, multiformi, portiamo dentro di noi un’infinità di storie e nessuna di esse predomina sulle altre.

Quelli che non trovano un proprio posto nel mondo sono fatti di storie incredibili, scritte a matita rossa sul loro diario segreto, con tracce di cancellature e scarabocchi qua e là.

Le scelte e le decisioni che ho fatto in passato rappresentano il me stesso che ero allora e non coincidono necessariamente con la persona che sono adesso. I progetti si rivolgono a un futuro possibile, non probabile.

Di una cosa mi rammarico: non ho mai capito che l'errore non è una sconfitta ma sempre un'occasione.

Solo la consapevolezza dell'errore ci dà la possibilità della correzione.

Costruire il presente, come bravi muratori, e prendersene cura ogni giorno.

Non vorrei abitare nel pianeta del persempre. Preferisco il mondo reale, che è perunpo'.

Mi ritaglio dei fazzoletti di tempo.

Non so fare altro che cogliere quelle gradevolezze che la vita ogni tanto dona. La serenità è un sentimento che voglio difendere e proteggere, preservandola dagli accadimenti esterni.

Ho inseguito i sogni per tanto tempo senza capire che, a volte, sono i sogni che trovano il sognatore.

À chacun son Noël. Natale è un momento di riconciliazione e d'affetto nei confronti di chi ci è vicino. Vengono quindi necessariamente esclusi certi conoscenti o alcuni parenti che si sono dati per dispersi. Dispiace. Ma in fondo neanche troppo. Conta chi resta.

Venirne fuori illesi: ecco una gran forma di felicità.

(photo by Pim)

appena possibile

La vita è tutto un appena possibile.

La propaganda

La propaganda non ha bisogno di diffondere la verità: si accontenta di slogan urlati dai palchi mediatici e di un pubblico intorpidito.

Due categorie

Ci sono due categorie di persone che detesto: i fascisti e i raccomandati. Entrambi bollati con l'epiteto "di merda". Fascisti di merda, raccomandati di merda. E spesso le due categorie coincidono.

Rosabella

Orson, where did he go? A Villa Mori, Fregene, inaccessibile come Xanadu, dove soggiorna per vent'anni, arrivando, restando, ripartendo. Al Villaggio dei Pescatori ci sono Flaiano, Brancati, Lea Padovani, Steno, Walter Chiari, la luna tra i pini e il frastuono delle cicale. In questa fetta di sabbia si inseguono Othello, Don Chisciotte, gli appuntamenti mancati, le valigie perdute, i soldi mai avuti, i progetti abortiti, i film mai terminati.

Blonde

La vita triste di Norma Jeane Baker alias Marilyn Monroe (o viceversa), una traiettoria sospesa tra la ricerca del padre perduto e una maternità negata. Adattato dal best-seller di Joyce Carol Oates, Blonde è un biopic atipico - dolente, disturbante - che brucia la frontiera tra finzione e realtà, decostruendo il sex-symbol per lasciare posto alla donna fragile, complessata, afflitta da un malessere esistenziale senza rimedio. Analizza e reinventa l'infanzia tumultuosa, l'ascesa folgorante, le intricate relazioni sentimentali, la fine tragica mischiando i differenti piani di realtà, facendo prevalere la percezione distorta di un Io malato, destinato a dissolversi.

Blonde, di Andrew Dominik, con Ana de Armas, Lily Fisher, Julianne Nicholson, Adrien Brody, Bobby Cannavale (USA, 2022, 165'). In visione su Netflix.

Preveggenza

"I poeti, che non sanno quel che dicono, è ben noto, dicono però sempre le cose prima degli altri."

(Jacques Lacan, Il Seminario. Libro I. Gli scritti tecnici di Freud)

"For the ones who stayed

For the ones who left

And for all the ones who were lost"

 

(Kenneth Branagh, Belfast, 2021)

I politici italiani

I politici italiani. Avidi di potere, corrotti, intriganti, esperti di pugnali e di veleni.

(Ancora) una crisi di governo

Sofy, come al solito, non le manda a dire. << Io a votare ci andrò come ci sono sempre andata, perché non rinuncio ai miei diritti. Ma stavolta, con questa classe politica imbarazzante, la tentazione di lasciare una sgommata di merda sulla scheda elettorale è forte. >>
<< Più che comprensibile >> la appoggia Roberto, nonostante tenda d'abitudine a una maggiore pacatezza di pensiero.
<< Scusami per l'immagine forte, però sto seriamente pensando a un atto di protesta eclatante. >>

Tea sbuffa. << Ne discutevamo prima. Che la gente non vada a votare perché preferisce andare al mare è una bugia che fa comodo ai cialtroni della politica. È un modo per non dover ammettere che gran parte dell'elettorato è disgustato e/o rassegnato. >>
<< Tutto vero e tutto giusto >>, riprende Roberto. << Ma visto che non ce n'è uno meritevole di voto, la domanda è: come si può cambiare il sistema? I Cinquestelle si erano dati un compito, distruggere per poter ricostruire. Non sono stati capaci di fare nemmeno quello. >>
<< Io penso che, giunti a questo punto, disertare le urne non sia più un atto superficiale di astensionismo >>, afferma Tea alzando la voce. << Il diritto del cittadino è essere governato bene: il disappunto lo posso esprimere soltanto non andando a votare, perché nessuno più rappresenta il popolo. È una crisi epocale, non solo italiana. >>

Sento gli sguardi dei colleghi su di me, che sono anagraficamente il meno giovane. Forse dovrei pronunciare qualcosa di sensato, tipo vecchio saggio, ma non mi viene in mente granché. << È evidente che siamo un Paese gestito da politici irresponsabili, incapaci di governare, privi di una visione sul futuro. Nel momento più difficile della storia repubblicana la classe politica italiana si è dissolta nel nulla. >>
<< Che fare allora? >>, domanda Roberto.
Allargo le braccia. << Voto dal 1983, non ho mai mancato un appuntamento elettorale ma, nel caso si tornasse alle urne, avrei la tentazione di restarmene a casa. >>

A volte vorrei trovarmi

A volte vorrei trovarmi in una di quelle commedie americane dove si fa colazione in una cucina linda inondata di sole e biscotti.

"Non sento più il brivido"

“Ancora un film, poi vediamo. Forse sarà l’ultimo. Non sento più il brivido e non mi diverto più”. Così ha dichiarato Woody Allen ad Alec Baldwin durante una recente diretta Instagram.

Quel brivido non lo avverte ormai nemmeno il fan più accanito e irriducibile. La vena artistica si è fisiologicamente inaridita: gli ultimi film sono esercizi di maniera, le sequenze e i passaggi interessanti (che non fanno peraltro rimpiangere il periodo più felice) annegano in un mare piatto di noia. Lo sguardo di Woody vaga lontano dalla realtà, disperso in un altro tempo e in un'altra età.

Edwige

"Questo programma può nuocere ai minori" è l'avviso che compare in sovraimpressione sul teleschermo a fianco del bollino rosso.

Mah...

Per quel che mi riguarda, la visione di Edwige Fenech ignuda e sexy quanto basta non ha mai creato traumi psicologici. Al contrario, resta uno dei ricordi più vividi della mia adolescenza.

La dimenticanza

L'anticiclone africano fa dimenticare il referendum sulla giustizia che fa dimenticare il calo delle Borse che fa dimenticare Salvini che fa dimenticare la regina Elisabetta che fa dimenticare l'Ucraina che fa dimenticare la pandemia che fa dimenticare il riscaldamento globale.

Jean-Louis

Se n'è andato anche Jean-Louis Trintignant. Quanta parte di noi, quante emozioni e ricordi ci legano al cinema bello.

"due e un quarto che ora bestiale..."

Le pagine finali del monologo di Molly Bloom: sesso, natura, bellezza, amore per la vita. L'ultima parola è "Sì".

"... due e un quarto che ora bestiale mi dà l’idea che in Cina si stanno alzando a quest’ora e si pettinano i codini per la giornata tra poco le monache suoneranno l’angelus non c’è nessuno che vada a disturbare i loro sonni se non qualche prete per le funzioni della notte la sveglia di quelli accanto al primo chicchirichì si fa uscire il cervello a forza di far fracasso guardiamo un po’ se riesco ad addormentarmi 1 2 3 4 5 che razza di fiori son quelli che hanno inventato come le stelle o la carta da parati di Lombard street era molto più carina quel grembiale che m’ha dato assomigliava un po’ solo che l’ho portato solo due volte meglio abbassare la lampada e provare ancora in modo da alzarsi presto voglio andare da Agnel là vicino a Findlater e farmi mandare dei fiori da mettere per casa nel caso lo portasse qui domani cioè oggi no no il venerdì porta male prima voglio fare un po’ di pulizie la polvere sembra che s’ammucchi mentre dormo poi un po’ di musica e qualche sigaretta posso accompagnarlo prima devo pulire i tasti del piano col latte cosa mi devo mettere porterò una rosa bianca o quelle brioscine di Lipton mi piace l’odore d’un bel negozio di lusso a 7 penny e 1/2 la libbra o quelle altre con le ciliegine e lo zucchero rosa 11 pence un paio di libbre e poi una bella piantina in mezzo alla tavola si trova a minor prezzo da un momento dove le ho viste non è mica molto i fiori mi piacciono vorrei che la casa traboccasse di rose Dio del cielo non c’è niente come la natura le montagne selvagge poi il mare e le onde galoppanti poi la bella campagna con campi d’avena e di grano e ogni specie di cose e tutti quei begli animali in giro ti farebbe bene al cuore veder fiumi laghi e fiori d’ogni specie di forme e odori e colori che spuntano anche dai fossi primule e violette è questa la natura e quelli che dicono che non c’è un Dio non darei un soldo bucato di tutta la loro sapienza perché non provano loro a creare qualcosa gliel’ho chiesto spesso gli atei o come diavolo si chiamano vadano e si lavino un po’ prima e poi strillano per aver il prete quando stanno per morire e perché perché perché han paura dell’inferno per via della loro cattiva coscienza ah sì li conosco bene chi è stato il primo nell’universo prima che ci fosse qualcun altro che ha fatto tutto chi ah non lo sanno e nemmeno io eccoci tanto vale che cerchino d’impedire che domani sorga il sole il sole splende per te disse lui quel giorno che eravamo stesi tra i rododendri sul promontorio di Howth con quel suo vestito di tweed grigio e la paglietta il giorno che gli feci fare la dichiarazione sì prima gli passai in bocca quel pezzetto di biscotto all’anice e era un anno bisestile come ora sì 16 anni fa Dio mio dopo quel bacio così lungo non avevo più fiato sì disse che ero un fior di montagna sì siamo tutti fiori allora un corpo di donna sì è stata una delle poche cose giuste che ha detto in vita sua e il sole splende per te oggi sì perciò mi piacque sì perché vidi che capiva o almeno sentiva cos’è una donna e io sapevo che me lo sarei rigirato come volevo e gli detti quanto più piacere potevo per portarlo a quel punto finché non mi chiese di dir di sì e io dapprincipio non volevo rispondere guardavo solo in giro il cielo e il mare pensavo a tante cose che lui non sapeva di Mulvey e Mr Stanhope e Hester e papà e il vecchio capitano Groves e i marinai che giocavano al piattello e alla cavallina come dicevan loro sul molo e la sentinella davanti alla casa del governatore con quella cosa attorno all’elmetto bianco povero diavolo mezzo arrostito e le ragazze spagnole che ridevano nei loro scialli e quei pettini alti e le aste la mattina i Greci e gli ebrei e gli Arabi e il diavolo e chi sa altro da tutte le parti d’Europa e Duke street e il mercato del pollame un gran pigolio davanti a Lerby Sharon e i poveri ciuchini che inciampavano mezzo addormentati e gli uomini avvolti nei loro mantelli addormentati all’ombra sugli scalini e le grandi ruote dei carri dei tori e il vecchio castello vecchio di mill’anni sì e quei bei Mori tutti in bianco e turbanti come re che ti chiedevano di metterti a sedere in quei loro buchi di botteghe e Ronda con le vecchie finestre delle posadas fulgidi occhi celava l’inferriata perché il suo amante baciasse le sbarre e le gargotte mezzo aperte la notte e le nacchere e la notte che perdemmo il battello ad Algesiras il sereno che faceva il suo giro con la sua lampada e Oh quel pauroso torrente laggiù in fondo Oh e il mare il mare qualche volta cremisi come il fuoco e gli splendidi tramonti e i fichi nei giardini dell’Alameda sì e tutte quelle stradine curiose e le case rosa e azzurre e gialle e i roseti e i gelsomini e i gerani e i cactus e Gibilterra da ragazza dov’ero un Fior di montagna sì quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse o ne porterò una rossa sì e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo be’ lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora mi chiese se io volevo sì dire di sì mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì.”

(James Joyce, Ulisse, 1922, Milano, Mondadori, 1961, pp.1022-1025)

Cinghiali

Le persone prive di ideali mi inquietano. Somigliano a cinghiali incattiviti che rovistano nella spazzatura come se non ci fosse un domani.

Varia umanità

La voce sgraziata della signora riecheggia lungo il corridoio del reparto richiamando lo sguardo dei pazienti in attesa. Rifiuta recisamente di indossare la mascherina e, come capita in questi casi, il personale medico minaccia l'intervento della forza pubblica. "Non dico di aver ragione", esclama a un certo punto, "io HO ragione!"
Farebbe bene allora a usarla.

No Time To Die

Confesso che la morte di James Bond, per quanto annunciata, mi ha emozionato nel profondo. Sono cresciuto con i film di 007 e gli sono affezionato come a un parente. Anzi, ai miei occhi appare più reale di certi parenti ormai dati per dispersi.

L'epilogo esplosivo rimane però l'unico passaggio memorabile di No Time To Die. Daniel Craig è stato il Bond più moderno, animo sensibile in una scorza di muscoli guizzanti, più serio e meno guascone dei suoi predecessori: peccato che le sceneggiature spesso arzigogolate non l'abbiano assistito come avrebbero dovuto. No Time To Die non fa eccezione. La confezione è spettacolare as usual ma il plot appare scontato e tirato un po' per le lunghe. Latita inoltre il proverbiale e dissacrante sense of humour bondiano, a scapito di uno stucchevole sentimentalismo virato verso il politically correct. La Bond girl di turno (Léa Seydoux) appare anodina, debole e poco interessante il classico villain (Rami Malek) che fa rimpiangere i diabolici cattivoni visti in altre occasioni.

Beninteso, non si tratta di un brutto film. Al contrario, il Bond-fan trova qui tutto quello che può attendersi: dalle sequenze acrobatiche ai gadget, dalle scorribande automobilistiche (notevole quella girata a Matera) alle sparatorie più dirompenti.

La questione di fondo è un'altra: il franchise James Bond galleggia ormai fuori dal tempo. Il mito, il simbolo totemico direbbe qualcuno, resiste ma resta irrimediabilmente figlio di un'altra epoca storica. Il reboot non è bastato ad attualizzarlo del tutto, pur conferendo al Nostro tormenti e momenti di inedita vulnerabilità. Nemmeno la secca didascalia posta al termine dei chilometrici titoli di coda fa tirare un sospiro di sollievo al Bond-fan: 007 non esce definitivamente di scena e, prima o poi, ritornerà sugli schermi. Non si riesce però a immaginare una possibile evoluzione narrativa che lo renda ancora originale rispetto ai soliti action movie e lo riporti ai fasti del passato.

Tentazioni

<< Ma quindi >>, sbotta Rosy, << le tentazioni vanno affrontate o evitate? >>

<< Intanto è buona cosa cercarsi delle tentazioni >>, rispondo io, << poi ci si organizza. >>