L'escursione sull'isola dell'Asinara, provenendo da Stintino, inizia dal porticciolo di Fornelli.
Nel supercarcere di Fornelli soggiornarono i maggiori esponenti delle Brigate Rosse, tra i quali Renato Curcio e Alberto Franceschini.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il nome Asinara non deriva dagli asini selvatici che la popolano ma da latino Sinuaria, per la forma che l'isola presenta.
Il nome Cala Reale deriva dalla residenza dei Savoia, che talvolta visitavano il lazzaretto accanto alla baia. Un tempo colonia penale, oggi è divenuta sede dell’ente gestore del parco nazionale dell’Asinara.
La cappella austroungarica di Cala Reale. Quando nell'isola, a partire dal 1915, furono detenuti i prigionieri della Prima Guerra Mondiale.
Cala d'Oliva nacque come borgata marittima ma nel 1885 venne espropriata per essere integrata nel carcere dell'Asinara.
Nell'estate 1985, a seguito di voci su un possibile attentato, furono trasferiti a Cala d'Oliva i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In questa casa rossa redassero l'istruttoria del maxiprocesso di Palermo contro la mafia.
All'interno dell'ex Diramazione Centrale di Cala d'Oliva, che un tempo ospitava i detenuti più meritevoli del carcere dell'Asinara, è stato installato nel 2017 un Museo Osservatorio della Memoria. A poca distanza si trova la cella-bunker che in passato venne allestita per la detenzione di Salvatore Riina.
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