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"Il mio stato d'animo sintetizza questi due sentimenti e li supera: sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista per la volontà. Penso, in ogni circostanza, alla ipotesi peggiore per mettere in movimento tutte le riserve di volontà ed essere in grado di abbattere l'ostacolo. Non mi sono fatto mai illusioni e non ho avuto mai delusioni. Mi sono specialmente sempre armato di una pazienza illimitata, non passiva, inerte, ma animata di perseveranza."
(Antonio Gramsci, lettera al fratello Carlo, 19 dicembre 1929)
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"La vita di Fenoglio è densa di queste anomalie. Da un lato il quotidiano lavoro di impiegato di provincia, gli amici del bar, gli svaghi di una generazione attraversata dalla guerra. Dall'altro il notturno lavoro di uno scrittore che proiettava in una dimensione epica le tragiche vite di contadini e partigiani. Fenoglio è uno dei più avvincenti enigmi della cultura italiana del dopoguerra."
(da Una questione privata. Vita di Beppe Fenoglio, di Guido Chiesa, Palomar, 1998)
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"C’est si peu réel... l’âge, c’est abstrait, comme les chiffres... Cinquante, soixante, quatre-vingt-deux ? Qu’est-ce que cela veut dire ? Ça n’a pas de chair, ça n’a pas de sens, les nombres, ça parle de quelqu’un d’autre. Au fond de soi, on ne sait jamais l’arithmétique."
(Le visiteur, Éric-Emmanuel Schmitt)
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"Sono sicuro che non si può essere felici senza soldi. Ecco tutto. Non mi piacciono né la facilità né il romanticismo. Mi piace rendermi conto. Ebbene, ho notato che in certe persone superiori c’è una specie di snobismo spirituale che le porta a credere che il denaro non sia necessario alla felicità. È stupido, è falso, e, in un certo senso, vile. Ci vuole del tempo per essere felici. Molto tempo. E quasi sempre ci logoriamo la vita a guadagnare denaro, mentre bisognerebbe, col denaro, guadagnarsi il tempo. Avere denaro significa avere tempo. Non si esce di lì. Essere o diventare ricchi significa avere tempo per essere felici, se si è degni di esserlo."
(Albert Camus, La morte felice)
Commento sottilmente provocatorio, quello di Camus, va letto con attenzione. Il possesso del denaro ci libera dalle preoccupazioni quotidiane, che ci costringono a tirare avanti sacrificando risorse, speranze, le aspirazioni più intime. Il denaro non si identifica con la felicità ma ne è la condizione necessaria, in quanto può contribuire a regalarci del tempo da dedicare a noi stessi. La chiave di lettura del pensiero di Camus sta nell'ultima frase: avere del tempo a disposizione per amarsi e prendersi cura di sé significa rendersi degni di essere felici. È questa premurosa attenzione che dedichiamo alla nostra vita interiore (alla nostra anima, avrebbe detto Platone) ad arricchirci veramente.
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Tomasi di Lampedusa scrisse il Gattopardo a sessant’anni, Camilleri ha conosciuto il successo in tarda età. Dal canto mio ho qualche buona idea per un libro, prima o poi mi metterò all’opera ma senza fretta, prendendo tutto il tempo necessario. Preferirei evitare di essere pubblicato postumo, giusto per godermi qualche spicciolo (non solo di notorietà), ma anche se accadesse andrà bene ugualmente. Vorrà dire che i nipoti si scanneranno per l’eredità – lo ammetto, il solo pensiero già mi diverte.
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"Dal cielo al mare, era un'infinita varietà di blu. Per il turista, quello che viene dal nord, dall'est o dall'ovest, il blu è sempre blu. Solo dopo, quando ci si sofferma a guardare il cielo e il mare, ad accarezzare con gli occhi il paesaggio, se ne scoprono altre tonalità: il blu grigio, il blu notte e il blu mare, il blu scuro, il blu lavanda. O il blu melanzana, nelle sere di temporale. Il blu verde. Il blu rame del tramonto, prima del mistral. O quel blu così pallido, quasi bianco."
(da Chourmo, di Jean-Claude Izzo)
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La cantina di casa accoglie la mia collezione di giornalini di Topolino, che consta di alcune centinaia di numeri appartenenti in larga parte agli anni ’70. La collezione include inoltre molte copie comprese tra il 1965 e il 1969, cioè quelle che non ho distrutto durante la mia prima infanzia. Intorno ai due e tre anni d’età dedicavo infatti parecchi momenti della giornata a stracciare le pagine dei giornalini che i miei compravano, pare, proprio a questo scopo.
Conservo invece con particolare riguardo il numero più vecchio della raccolta, il 493, datato 9 maggio 1965. Non è in buone condizioni, è tenuto insieme con un po’ di scotch, probabilmente sfuggì alla mia spensierata veemenza. Oggi lo riprendo in mano, come se la carta leggermente ingiallita e il frusciare delle pagine sotto le dita potessero ancora trasmettermi qualcosa di quel tempo, quando non avevo neppure tre mesi di vita.
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"Credo solo nell’amore che colpisce come un fulmine a ciel sereno. Non credo nella lenta germinazione dell’amicizia che chiede ragione di esistere. Perché il nostro amore è stato selvaggio e immediato come un atto di guerra. Non posso concepire un amore che cresce gradualmente e si attenua senza lasciare cicatrici."
(Graham Greene. Fotografia scattata a Villefranche-sur-mer il 16 aprile 2016)
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"Gli anni ’50 furono per me un periodo di grande turbamento. Sentivo il bisogno di fuggire. Immagino accada a molti uomini di mezza età, ma per me si è manifestato sin dall’infanzia. Fuggire dalla noia, dalla depressione. Viaggiare e scrivere sono entrambi vie di fuga."
(Graham Greene. Fotografia scattata a Parigi il 16 febbraio 2017)
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Un giorno […] mamma mi disse che i libri erano capaci di cambiare, con gli anni, proprio come cambiano le persone, ma con la differenza che le persone, quasi tutte, prima o poi finisce che ti abbandonano, quando arriva il giorno in cui non ricavano da te più nessun profitto o piacere o interesse o quanto meno un buon sentimento, mentre i libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. Aspettano financo decenni. Senza lamentarsi. Finché un giorno, magari alle tre di notte, hai improvvisamente bisogno di uno di loro, e anche se magari l’hai abbandonato, quasi cancellato dalla tua mente, per anni e anni, lui non ti delude, scende dal suo posto e ti sta accanto, nel momento del bisogno. Senza sussiego, senza inventarsi delle scuse, senza domandare a se stesso se gli conviene e lo meriti e se gli vai ancora bene, viene a te non appena lo chiami. Non ti tradisce mai.
(Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, Feltrinelli)
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"Poiché non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile. Però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che, senza, neanche riuscireste a concepire la vostra vita. Forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna, forse venti, eppure tutto sembra senza limite."
(da Il tè nel deserto, di Bernardo Bertolucci)
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