Scrivere i risvolti

Alla bellezza

Restituisco il mio sguardo incantato

alla bellezza avanzata da ieri.

Nel tempo misurato di vivere che ho

lascio cenni, barlumi e briciole in terra.

 

(Trieste, photo by Pim)

Fine sogno

Ora aspettami fuori dal sogno

Ci vedremo davvero in vivo

Io ricomincio ogni giorno

Mi trovi dove sai - o credi

il gusto dell'asfalto

mi piace il gusto dell'asfalto

(l'asfalto peraltro sfaldato)

Il buio

Pensavo che giurando di amarmi

Mi avrebbe amato per sempre

Anche se fossi stato umiliato dai nemici

Anche se fossi stato avvelenato dalle erbe

Anche se fossi annegato nella notte.

Pensavo che giurando di amarmi

Mi avrebbe amato nonostante tutto.

Nessuno invece si mette in pericolo

E mette la mano giù nel pozzo.

Il buio è soltanto per me.

La prossima volta

La prossima volta farò meglio.

È il mio mantra quotidiano.

Nell'attesa, sempre, di quella prossima volta.

La solitudine dell'uovo

Il passato è così remoto che ci vorrebbe un inventario,
non si trovano più sbarcatoi che ci accolgano salvi a riva
né comodi posapiedi per il procedere passopasso.
Forse mancarono le forze buone dell’immaginazione,
forse furono tutte queste cose messe giù in proporzione
(le menzogne, le tentazioni, e le opere e le omissioni)
ad aver reso funesti i migliori più improbabili auspici,
ad averci separato in due tocchi sulla soglia di casa.
Così noi ci arrendemmo provati, senza più colpo offendere
senza dirci mezzo arrivederci - o probabilmente amaipiù.
pareva troppo difficile e poi senza pronunciarlo lo fu,
trascurammo i dettagli e tutto lasciammo al caso disperato
che davvero non lo era però almeno a lungo inaspettato.
Ci risparmiammo qui l’invocazione ultima della resa
e anche la sofferenza spesa che spesso dopo ne deriva.
Decisi a non essere nature morte in un quadro di Dalì
ci chiudemmo ad uno ad uno nella solitudine dell’uovo.
Ci levammo di mezzo come stivali vecchi abbandonati,
fuggimmo nel parapiglia delle settimane enigmistiche,
delle domeniche del corriere con i sacchi del postino.
Il senso perduto era solo un gioco di ruoli e di parole
di cui non capii bene regole, norme, pratiche, eccezioni.
Non ebbi da lei più sgraditi riscontri e nemmeno altri incontri.
Tutto resta com’era se fingiamo che non sia mai successo.

La stagione arancione dell'autunno

La stagione arancione dell'autunno è arrivata

Finalmente il tempo preferito dai poeti

La netta freschezza dell'aria mattutina

Raffredda già la punta curiosa del naso.

Apri le mani - quanta pioggia sottile

Sono piccole insensibili gocce lucenti

Che si poggiano stupite su foglie e cappelli.

Già non ricordi come hai passato l'estate

Giorni caduti lontano, forse mai esistiti

Questo piccolo autunno è una giostra di colori

Che non costringe a rimpiangere l'arsura estiva.

 

Il sorriso hai dipinto come fosse un acquerello

In tasca biglietti scaduti e carte di cioccolato.

Mi prendi la mano in un sussulto giocoso

Ci mettiamo al riparo da sguardi invadenti

Le buone abitudini vanno curate in segreto.

Dietro gli occhiali imploro la tua sbrigliata follia

Che questa passione regali altrettanta passione.

chi è notte

non fa notte

e dorme

 

(sogno #20211018/19)

Parti di te

Quando vai a scoprire

parti minute di te

che non vorresti vedere

hai gli occhi di mosca

che spezzano e ricompongono

un mosaico in biancoenero,

hai sguardo di chi non può capire

gettato in un luogo impensabile.

Mi gettai con gli occhi in quel mare,

le braccia distese per afferrarlo.

 

(Da qualche parte nel Mar Tirreno, 3 agosto 2021. Photo by Pim)

Figari

La barca è ancora vuota

niente pesci né perle

si continua a navigare

sotto un filo di luna -

la solitudine splendente

del pescatore.

 

(Golfo Aranci, agosto 2020. Photo by Pim)

Il deserto

è deserto

che deserto

non è

 

(Wadi Rum, Giordania, agosto 2007)

Quando un giorno

quando un giorno saremo pesciolini

finalmente ci incontreremo ancora

.

(Ortigia, 28 luglio. Photo by Pim)

Per forza di cose

Per forza di cose qualcosa si muove

Avanza lungo i solchi e affiora alla luce

Come i lombrichi che scavano nell'erba

A forza di far cose si rimescola la terra.

 

(photo by Pim)

Il tempo è un mare aperto e profondo

ma ogni mare ha una riva ad attenderlo.

Dici che parlare al vento è come pettinare una giraffa.

Mia gentile amica, troverò in tal caso un lavoro al circo.

Le rose non colte

Non amo che le rose

che non colsi

e te le dono tutte.

 

(photo by Pim)

Oficina tanguera

Mi piace guardare le coppie che ballano

Come si muovono, quel che si fanno con gli occhi

Come la musica asseconda l'abbraccio preciso

Tra il soffitto e la pedana incerata di fresco

Scarpe di vernice, brillantina, odore di cuoio

Mi piace immaginare i loro pensieri

Che scivolano ai fianchi dai volti accaldati

Sempre ammesso che ci siano dei pensieri

Espressi in ampi giri tra passo e passo

E non semplici istinti di cacciatore e preda.

Il tempo non passa, non ha suono:

siamo noi che passiamo e

a chiamarci

è il nostro orologio interno.

La casa vuota

Lì sono tornato, dove eravamo stati.

La stessa porta, il cortile, il verde fresco

delle piante umide, la piccola vasca di ninfee.

L'appartamento non è più libero

ma il pensiero non mi dà fastidio.

Il divano bianco, il tavolo, il servizio da tè,

tutto al proprio posto, in quieto ordine.

La proprietaria della casa che ci aveva accolto

mi ha rivolto la parola, senza insistenza.

Ho salito i gradini, mi sono disteso

posando la testa su uno dei cuscini

di stoffa operata, piegando le gambe.

Ho chiuso gli occhi e ritrovato sollievo.

Lì dove eravamo stati.

Lì dove siamo ancora.

 

(Guardando Ferro 3 - La casa vuota, di Kim Ki-duk)

Noi vivremo

A tutte le persone belle che se ne sono andate

A tutti i giorni dolci che non sono venuti

All'amore sbocciato e poi presto appassito

Al sorriso che si accomoderà ancora nei cuori

Alle vecchie sofferenze che si dissolveranno

Alle preghiere fiduciose che verranno esaudite

Alla realizzazione dei nostri sogni migliori

Noi vivremo infine come dovremo

Tutto ricordo

Tutto ricordo di te

Anche com'eri svestita

Arancia

È come ricevere una lettera

Da una donna che non hai mai avuto

Lei dice che sta bene

Continua a suonare il pianoforte

Soprattutto verso sera

Sembra felice di coltivare rose

La vita procede, per intanto

Non importa come né quando

Ed è bello immaginarla sorridere

Più a lungo di qualunque tristezza -

La donna tra tutte prediletta

E la vita accanto a lei sognata.

Tutti vogliono qualcosa

Tutti vogliono qualcosa

Tutti

Tutti tranne me

Io non voglio niente

Tranne restare qui a sognare

Godermi questo bel fresco

Nell'ombra verde delle siepi

Aspettare che spunti la luna

Che ogni attimo sia per sempre

Isolitudine

Chiudo il libro

E mi rassegno

Ci sono storie

Che non chiedono

Un seguito certo

Chi vuole esserci

So che ci sarà

 

(Golfo Aranci, 30 luglio 2020)

A dorso di somaro

A dorso di somaro

Prendo le distanze

Dall'amore creduto

Scortato dal rimuginio

Di pensieri strascicati

In una nuvola di polvere.

 

Di me rimane appesa

Un'armatura vuota

Che muove per automatismi

E scricchiola cruscante

Mentre caccia via i fantasmi

Con manciate di sale grosso.

 

Magari si aprisse un buco

In questa rabbiosa terra

Dove si disperde e crepa

La dignità oltraggiata

Vorrei sputarci dentro

Il mio resto di cuore.

Di nuovo

Di nuovo i sogni volano intorno alla mia testa

Prendono il tè nel giardino che sa di pioggia recente

Il ricordo dei miei ricordi è una notte a teatro.

Narzisse

Questo mondo è specchio ed esistenza

Quale sarà il ruolo dello sguardo

Nel separare la luce dall'ombra?

Beau Rivage

È stato bello

aver avuto il tempo

di lasciarti correre

a piedi nudi sulla sabbia,

di seguirti con lo sguardo

mentre scioglievi ogni peso

che ti legava alle reti

e aprivi i tuoi sensi

al cielo nuovo della sera.

(Comunque sto bene)

Sarebbe bastato

Un semplice come stai

A interrompere il silenzio

In cui siamo sprofondati

Un segno di vicinanza

Per farmi capire che

Mi hai ancora in memoria

(Non pretendo nel cuore)

Dopo tutto l'amore

Che ci eravamo detti

Per non rendere vano

Quel breve tempo in cui

Ci trovammo a condividere

Una città e un mare.

No, hai ragione tu,

Scusami tanto

Non volevo importunarti

Forse sono stato io

Ad essermi sbagliato

Ad aver dato valore

A un incontro fortuito

Come altri nella vita.

Perciò niente

Fai pure finta di niente

Io invece per davvero

(Comunque sto bene)

Il domani non si prevede

È tardi

Forse ancora troppo presto

Dopo il silenzio della notte

Ecco il silenzio mattutino

Nel tempo che fa

Nel tempo che non è

I vicini dormono ancora

Le persiane restano chiuse

I bambini sognano draghi volanti

Non so gli adulti, forse raramente

Fanno caso l'uno all'altro

Nessuno vede le nostre facce

Dalla fine della stagione scorsa

Se la solitudine estrae le occhiaie

Oppure se ridiamo, tu ed io

Contro la stupidità e il dolore

Nonostante la distanza, la noia

Cosa salutiamo oggi

Un sacco di pensieri

Che spingiamo nelle ore ferme

Confinati senza confine

Restiamo umani in attesa

Introvabili dietro la soglia

Dobbiamo inventarci un nome

Non ha importanza quale

Il domani non si prevede